Tranquilli. Don Bosco, il nostro Padre e Maestro dei giovani, è sempre tutto intero!
Anzi, con il passare degli anni, la sua presenza e la sua forza in mezzo ai giovani, è sempre più percepita. Questo grazie ai suoi salesiani e ai formatori che – sull’onda lunga del suo infinito carisma – continuano ad operare instancabilmente con i tantissimi allievi di questo Cfp.
Che ha programmato – nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione della pandemia – tre distinte giornate di festa di don Bosco. E un’appendice la prossima settimana.
I festeggiamenti sono iniziati giovedì 28 gennaio, alle 7,45 con tutte le classi seconde (eccetto i Termoidraulici in alternanza) accolte in aula dai loro formatori, per la visione del film «Modalità aerea» al quale è seguita la partecipazione alla messa, celebrata dal direttore dell’opera don Alessandro Borsello e dal nostro catechista don Kenneth Nnadi; l’accompagnamento musicale e canoro affidato ai docenti Matteo Pronzati (regia), Maurizio Botta, Davide Ciravegna e Nanni Spadafora. Bene l’animazione della celebrazione, molto partecipata. Terminata la messa, tutti a degustare la «merenda» di don Bosco, preparata da allievi e colleghi dell’agroalimentare e consegnata rigorosamente in sacchetti monodose. Poi – per completare la giornata, come avrebbe voluto il nostro Santo – le ultime due ore di laboratorio.
Venerdì 29 gennaio, scambiando
solamente l’orario della celebrazione e della proiezione del film, la festa con le classi terze: anche in quest’occasione, una partecipazione attiva e attenta, ha fornito spunti di riflessione alle ragazze e ai ragazzi che stanno per concludere il loro percorso nella formazione professionale.
Infine lunedì 1 febbraio,
è stata la volta delle classi prime: dopo aver spiegato loro il senso della giornata, un momento di prove di canto e poi la celebrazione. Terminata la messa, tutti in aula per vedere il film e poi la merenda per rallegrare l’intervallo.
Tutti i giovani hanno certamente memorizzato le tre parole chiave consegnate da don Alessandro: ricordare, ringraziare e sperare.
E mercoledì 10 febbraio, al loro rientro, anche gli allievi della 2F vivranno il loro momento di festa. Perché – proprio come diceva il giovane Domenico Savio a don Bosco – anche noi vogliamo far sì che la santità del quotidiano dei nostri giovani consista, oltre che nell’esatto compimento dei loro doveri, anche nello stare molto allegri.