Care/i ragazze/i
con la consegna – quasi a tutti voi – dell’attestato di qualifica, concludete un ciclo.
Quello di un triennio (biennio per qualcuno, quadriennio per alcuni) nella casa di don Bosco.
Vi abbiamo accolti “piccoli” e timorosi, oggi vi congediamo “grandi” e molto più sicuri di
voi. Abbiamo percorso tanta strada insieme.
Ognuno di voi è portatore di talento, utile a rispondere alle infinite richieste e alle
grandi sfide imposte dalla quotidianità. E tutti noi, insieme, abbiamo cercato di fornirvi gli
strumenti per affrontare queste sfide.
Proprio come diceva Don Milani: «La scuola, superando le differenze, libera dagli
ostacoli e realizza l’eguaglianza sostanziale fra i cittadini».
Oggi viviamo tempi complicati. Nei quali è difficile parlare di pace mentre infuria una
guerra vicina a noi e altre si consumano in luoghi più lontani, ma vi invito a continuare a
credere nella pace come premessa indispensabile per il progresso futuro e per la gestione
delle vostre relazioni interpersonali. E, siatene certi, il tempo vi darà ragione.
Siate ottimisti. Non perdete mai la vostra energia. Vivete sempre la vita a 360 gradi:
ridete, scherzate, piangete, arrabbiatevi quando necessario, giocate, crescete e continuate a
studiare, perché tutti noi – più o meno consapevolmente – siamo in «formazione permanente».
Non siate mai ostili nei confronti del sapere e della cultura perché questa, e ve ne
renderete sempre più conto negli anni, sarà una grande arma per confrontarvi con il mondo.
Siete tutti speciali, nessuno escluso, con i vostri caratteri e le vostre personalità e
scoprirvi poco alla volta è stato bello e stimolante.
È stato davvero un onore ma soprattutto un immenso piacere stare con voi, lavorare e
trascorrere del tempo insieme.
E, per concludere, vi ringrazio per aver condiviso con me momenti lieti e quelli più
tristi, per avermi donato con l’entusiasmo della vostra giovinezza e con la generosità che la
contraddistingue, la sensazione inebriante che il tempo non scorra mai restando immutabile e
sempreverde. E che ogni giorno, riserva le sue sorprese.
A settembre non sarò più al CFP perché inizierò la mia nuova vita, quella da
«pensionato». Senza rammarico, ma inevitabilmente, con un filo di tristezza: non sarà
certamente da poco il vuoto che dovrò colmare. E di certo mi mancherà moltissimo il vostro
“spirito giovane” che tanto ha contribuito a mantenermi “giovane in spirito”.
Vi ringrazio e vi abbraccio tutti, calorosamente.
E vi auguro, di cuore, buona vita!!
Valter Manzone